Il 24 giugno abbiamo inaugurato ufficialmente la nuova sede Aubay di Milano.

Un momento significativo per la nostra azienda e per tutte le persone che ne fanno parte, perché rappresenta non solo un nuovo spazio fisico, ma un simbolo del nostro modo di vivere il lavoro e costruire relazioni.

Abbiamo scelto di insediarci in un luogo ricco di storia e identità, dove l’innovazione ha radici profonde e lo spirito imprenditoriale ha lasciato un segno duraturo: Casa Grondona, in Corso Italia.

È proprio da qui che vogliamo continuare a crescere, insieme, valorizzando il passato e investendo sul futuro. Per questo ci piace raccontare da dove veniamo, anche quando si tratta di mura, cortili e storie come quella del palazzo che ci ospita.

A pochi passi dai bastioni e dai binari ferroviari, che a metà Ottocento iniziano a correre per la città ridisegnandone il tessuto, Felice Grondona, cresciuto nel laboratorio del padre Benedetto costruttore di cannoni e carrozze, fonda le Officine Meccaniche Grondona. È il 1847.

Arrivano subito le prime, già importanti, ordinazioni: 26 vagoni per la ferrovia Milano-Monza, appena inaugurata e già in piena attività, oltre a vari carri merce.  Gli affari vanno a gonfie vele e nel 1876 il facoltoso industriale chiama Enrico Terzaghi a disegnare il palazzo affacciato su corso Italia (allora chiamato San Celso dal nome della chiesa poco distante) per la sua famiglia (Felice lascerà la casa alla figlia Giuseppina, che sposerà Luigi Della Beffa, i cui eredi sono ancora oggi i proprietari dello stabile). Il risultato è eclettico, in linea con la moda dell’epoca: l’architetto sceglie il Rinascimento come fonte di ispirazione, riconoscibile in facciata nelle grosse bugne, nelle alte paraste e nei mascheroni sotto il cornicione.

Oltre il cancello si apre un cortile delimitato dai due edifici laterali e, aldilà di una balaustra in ferro battuto, il giardino leggermente più basso rispetto al manto stradale.

Gli affari crescono: presto urge un ampliamento. Lo stabilimento si amplia: oltre a via  Melchiorre Gioia, vicino alla stazione di Porta Nuova, si amplia anche nella zona vicino alla stazione di Porta Romana, tra via Pompeo Leone e via Ripamonti. L’azienda arriva a contare migliaia di operai. Nel 1899 la società viene rilevata dalla Miani e Silvestri (Giovanni Miani era stato un socio di Felice Grondona). Dall’unione delle due aziende, ebbe poi origine la società Officine Meccaniche la cui sigla, “OM”, che ha caratterizzato il panorama dei veicoli stradali pesanti in Italia per tutto il ventesimo secolo.

Casa Grondona non è solo un nuovo indirizzo: è il punto d’incontro tra la nostra identità e il contesto che ci circonda. Uno spazio pensato per favorire la collaborazione, il benessere e l’energia positiva che ogni giorno portiamo nei progetti, nei team e nelle relazioni.

Abbiamo voluto celebrare questo nuovo inizio con una festa speciale, tra musica, sorrisi e tanta voglia di stare insieme: perché per noi l’ambiente di lavoro è prima di tutto un luogo di connessioni, esperienze e crescita condivisa.

Da un luogo che ha fatto la storia dell’industria milanese, ripartiamo con entusiasmo, pronti a scrivere nuove pagine insieme a chi ogni giorno sceglie di essere parte del nostro mondo.