Quando le storie si incontrano: Un milione di scale alla Rinascente
In Aubay Italia crediamo che l’innovazione tecnologica e la cultura siano due facce della stessa medaglia. Per questo, accanto ai nostri progetti di digital transformation, coltiviamo spazi di condivisione e crescita personale che arricchiscono la nostra community.
In alcune delle nostre sedi è attivo il Club del Libro, dove colleghi e colleghe si ritrovano per scegliere insieme letture, discuterle e confrontarsi. E da anni Giacinta Cavagna, con la sua rubrica settimanale “Le storie di Giacinta” sul nostro social interno, ci accompagna trasformando storia ed eventi culturali o di attualità in racconti: un viaggio, un museo, una mostra, una tradizione ricorrente, un personaggio, una data importante, un quadro… diventano brevi narrazioni vive e sorprendenti.
Quando abbiamo saputo che Giacinta aveva pubblicato Un milione di scale. Le ragazze della Rinascente, la scelta è stata naturale: portare il libro nelle nostre sedi di Milano e Torino per una presentazione dal vivo con l’autrice.
Storica dell’arte e docente presso l’Università degli Studi di Milano, Giacinta ha già firmato altri romanzi, ma Un milione di scale ha un sapore speciale: la storia inizia da un sogno dei fratelli Bocconi e il caso vuole che la nostra nuova sede di Milano si trovi proprio vicino all’Università Bocconi. Un legame che rende tutto ancora più significativo.
Giacinta ci ha raccontato come è nato il romanzo: un lavoro di ricerca appassionato negli archivi del Corriere della Sera e nell’archivio storico della Rinascente, dove ha ritrovato documenti, testimonianze e dettagli che hanno dato vita alle sue protagoniste. E ci ha confidato quanto sia facile, scrivendo, affezionarsi ad alcuni personaggi: tanto che una delle figure del suo precedente romanzo La fabbrica delle tuse. Le ragazze del cioccolato fa una comparsa anche in Un milione di scale, come un filo che lega le storie e le vite di donne coraggiose attraverso il tempo.
Pubblicare qui la presentazione del libro è il nostro modo di dire grazie a Giacinta per le storie che ci regala, e di condividere con tutta la community Aubay un momento che ha unito cultura, emozione e appartenenza.
Perché in fondo, anche noi – ogni giorno – saliamo scale. E ogni gradino conta.
Un milione di scale. Le ragazze della Rinascente, pubblicato da Neri Pozza, è il mio nuovo romanzo storico, fresco fresco di stampa. Dopo “La fabbrica delle tuse. Le ragazze del cioccolato”, sono tornata alla scrittura per raccontare la storia dei grandi magazzini milanesi.
Sarò passata almeno un milione di volte davanti alle vetrine dei grandi magazzini, sempre scintillanti, eleganti. Impossibile, anche nelle giornate più frenetiche resistere alla tentazione di lanciare un’occhiata, anche se in biciletta o in ritardo per un appuntamento.
Nell’immaginario collettivo la Rinascente è sempre stata un’icona di stile ed eleganza. Un giorno mi sono fermata e ho scoperto che dietro quelle vetrine si nascondeva un piccolo sogno: quello di due fratelli, Ferdinando e Luigi Bocconi: un negozio di abiti confezionati.
È il 1865 ed è un’assoluta novità: fino a quel momento sono solo gli operai a comprare abiti bell’e fatti come si diceva allora; per borghesia e nobiltà gli abiti sono rigorosamente su misura. È detto il negozio degli impiccati per via delle grucce che si intravedevano dalle vetrine a cui sembravano pendere corpi senza vita. Gli inizi per Ferdinando e Luigi Bocconi non sono facili, ma i due fratelli sono abili e determinati commercianti e riescono con la loro forza di volontà a superare critiche e difficoltà, a radicarsi e espandersi: nell’autunno del 1889, aprono la loro sede “Alle Città d’Italia” nella centralissima piazza Duomo. Sono i primi grandi Magazzini milanesi.
Nel 1917 vengono acquisiti da Senatore Borletti. Anche per lui è la realizzazione di un sogno. I Grandi Magazzini diventano la Rinascente, ma continuano ad essere un punto di riferimento. Dai suoi uffici sono passati grandi artisti, designer, grafici; sulle sue scale ogni giorno salgono e scendono clienti di ogni ordine e grado. E salgono le mie protagoniste, Bice, Eleonora e Cristina.
Una mamma, una figlia e una nipote le cui vite ruotano intorno ai grandi magazzini e che lì troveranno la forza, il coraggio e l’entusiasmo per portare avanti i loro sogni. Sono cresciute lì dentro: il papà di Bice è magazziniere e la figlia viene assunta nel reparto di sartoria, Eleonora è una commessa, Cristina è adolescente, divisa tra l’effetto che la lega ai grandi magazzini e la ribellione a tutto ciò che le viene imposto dai genitori, e anche lei troverà il modo di realizzare il suo sogno. Tutte e tre, in diversi periodi storici, troveranno, dentro ai grandi magazzini, il loro modo di essere libere e indipendenti. Salgono e scendono le scale almeno un milione di volte e quelle scale diventano l’immagine di una crescita e affermazione sociale.
Scrivere per me è stato un avvincente viaggio e spero che le mie pagine possano accompagnarvi alla scoperta di un capitolo della storia milanese ancora sconosciuta ai più e vi facciano compagnia nelle prossime serate autunnali!
Buona lettura!


