THE INSIDE – Persone. Esperienze. Prospettive
Un viaggio tra i percorsi, le passioni e gli obiettivi delle persone che fanno vivere la nostra azienda ogni giorno.
In questa rubrica raccogliamo testimonianze, interviste e scorci personali dei nostri colleghi: perché dietro ogni nome c’è una storia, e ogni storia merita di essere ascoltata.
Ciao Marco! Da quanto tempo sei con noi e di cosa ti occupi? (come se dovessi spiegarlo ad un bambino di 5 anni)
Sono in Aubay dal 2019 e da quest’anno sono un project manager… a un bambino direi che sono il capitano di una squadra di 30 persone!
Quanto e come è cambiata la tua vita con lo smart working, la flessibilità?
Io ho cominciato a lavorare nel 2011 e ho fatto il pendolare Napoli/Roma per 5 anni. Anche quando sono tornato a vivere a Napoli, lavoravo ogni giorno in sede. Lavoravo in un contesto in cui, per diverse ragioni, lo smart era inesistente. Durante il periodo del Covid, ho cambiato ruolo e squadra: abbiamo dovuto trovare, in tempo 0, nuove modalità per poter lavorare da remoto, per conoscerci e interagire tra di noi. Non nascondo che non è stato facile, ma sono riuscito a creare un ambiente positivo. Ad oggi, non trovo note negative al lavoro in smart e alla flessibilità oraria.
A proposito dei tuoi colleghi, se potessi “prendere in prestito” una caratteristica da qualcuno di loro, quale sarebbe e perché?
Sicuramente in primis ti dico la capacità di delegare: ho sempre qualche difficoltà, non solo al lavoro ma anche nella vita privata. Ci sono invece alcuni colleghi che lo fanno benissimo!
Da P. invece, prenderei in prestito la capacità di non trovarsi mai in imbarazzo e di riuscire ad adeguarsi ad ogni contesto: ci sto lavorando!
Com’è stato il tuo percorso di crescita in Aubay?
Sono partito da stagista e infine e da poco sono diventato un PM. Mi sono messo in gioco, so che l’azienda ha puntato su di me.
2025: obiettivi e progetti, tra il serio e il faceto
A brevissimo diventerò papà, dovrò quindi imparare a coniugare la vita privata con quella lavorativa, è un momento importante, ma non ho paura. Io non riesco a stare fermo, ho necessità di muovermi perché non mi piace la sedentarietà, quindi provo ad incastrare sempre hobby che mi fanno muovere (padel, palestra ecc). Recentemente, anche con l’ispirazione di mio fratello maggiore che è un runner, sto provando anche io a riprendere a correre: non faccio ancora le gare come lui, mi serve un po’ di tempo!
Da un punto di vista professionale sicuramente uno degli obiettivi è portare avanti il mio nuovo ruolo nel migliore dei modi e contribuire alla creazione di un gruppo sempre più unito e coeso sulla sede di Napoli, anche grazie a tutte le iniziative che sono partite quest’anno e che ci consentono di entrare in contatto anche con i colleghi di altri team.
Che consiglio daresti a un* giovane che vuole lavorare in consulenza?
Innanzitutto, suggerirei di considerare il percorso di crescita previsto per lui/lei all’interno dell’azienda: quali sono i focus della formazione, dello sviluppo delle competenze, ecc. in secondo luogo, direi una frase che ormai ripeto sempre: “nulla è perenne tranne il cambiamento”… e niente più della consulenza lo conferma, dobbiamo sempre farci trovare pronti.
Quali sono le tue cose preferite in Aubay?
L’interesse costante nei confronti delle persone e l’organizzazione di momenti di aggregazione.
Inoltre è importante, soprattutto con le modalità di lavoro di cui parlavamo prima, sentirsi parte dell’azienda: non è così scontato! E sicuramente la modalità in cui si svolge il mio lavoro mi darà la possibilità di passare molto tempo con mia figlia, sarà per me una grande vittoria… poi magari mi rifai la domanda tra 3 o 4 mesi! (ride)